XIX Convegno Nazionale: Molto Più di Quel che Vedi!

Cosa c’è oltre? Cosa non abbiamo finora compreso? Cosa è possibile vedere con gli occhi della fede? Il Signore si è rivelato nella sua potenza, ci ha mostrato le sue vie, si è fatto conoscere da coloro ai quali il suo nome non era stato annunziato, sovvertendo tutti i nostri schemi, cambiando il nostro modo di pensare e persino di credere.  Questo XIX Convegno Nazionale è stato caratterizzato dalla richiesta di Gesù di essere proclamato Signore della nostra vita. Lui al di sopra dei nostri limiti umani, della nostra incapacità di ascoltare, di parlare. Lui Signore di ogni infermità fisica e spirituale. Dio Padre prima e dopo il nostro Sì al suo progetto.

L’incontro al Palalottomatica di Chianciano Terme è iniziato come di consueto con la benedizione della Sala presieduta da Don Gianni, poi prima della preghiera comunitaria i nostri bambini hanno voluto darci un benvenuto speciale: hanno messo in scena uno spettacolo con tanto di canzoni dal vivo e balli hip-hop. Un modo allegro e audace per far risuonare nei nostri cuori un messaggio importante: siamo una Comunità. Ciascuno ha bisogno dell’altro e anche quando il cammino si fa duro è bello stare insieme, afferrare la mano del fratello ed aspettare chi non ce la fa!
La prima preghiera, guidata dai membri del CNS ci ha scosso nel profondo: chiamati a scegliere dove stare,  con Cristo o contro di Lui, chiamati ad abbandonare gli idoli, a rinunciare al male e alla radice di ogni male che è il peccato, ci siamo abbandonati al Signore e la sua potenza non ha tardato a manifestarsi. Tante liberazioni, tante guarigioni ma soprattutto tante persone che avvicinandosi alla croce hanno di nuovo o per la prima volta scelto di appartenere a Dio soltanto. Poi la tradizionale consegna delle lampade accese sull’altare: una per ogni nuova comunità locale nata sul territorio nazionale e ogni anno è una gioia vedere una fiamma in più destinata ad incendiare i cuori di molti.
Questo primo giorno si è concluso con la Celebrazione Eucaristica presieduta dal nostro caro Don Mauro Parmeggiani Vescovo di Tivoli. Don Mauro ci ha esortato a credere nella presenza viva di Cristo nella nostra vita, ad aprirci alla profezia dello Spirito che sempre parla. “Solo allora-ha detto- possiamo  riuscire a testimoniare ad altri la Sua parola, solo allora quando le scaglie cadranno dai nostri occhi riusciremo a vedere la vittoria di Dio sulla morte e sul peccato”. Tante persone ha aggiunto Don Mauro vivono come se Dio non esistesse; poi riprendendo le parole di Benedetto XVI nel suo libro “Luce del mondo” ha lanciato a tutti noi una sfida: se è vero che l’occidente sta perdendo la fede, di fronte alla progressiva chiusura del mondo dobbiamo riuscire a suscitare nelle persone la nostalgia di Dio. L’uomo più delle parole che escono dalla bocca ha bisogno di sentir parlare il cuore. Quindi ha concluso facendoci riflettere sull’esempio del Beato Giovanni Paolo II che ha saputo prima di tutto testimoniare l’amore di Gesù. “Siete chiamati a questo- ha ribadito- ad amare come Egli ama e a portare questo amore in ogni angolo del mondo”.
La preghiera comunitaria ha scandito anche il secondo giorno di Convegno: abbiamo sentito il rumore dei passi di Dio che avanzava vittorioso, facendosi sempre più vicino. Abbiamo ascoltato e assaporato la vittoria di Dio nella nostra vita personale e comunitaria. Sono caduti altri muri, altre barriere, altre catene e sul volto di molti abbiamo visto brillare la luce della conversione, come abbiamo ascoltato nelle testimonianze. Il primo insegnamento “Allora ho detto: Ecco io vengo…per fare o Dio la tua volontà” tratto dalla lettera agli Ebrei  è stato tenuto da Mons. Pierpaolo Felicolo, direttore dell’ufficio Caritas Migrantes, nonché uno degli irrinunciabili punti di riferimento della Comunità. Don Pierpaolo ci ha parlato della Legge, del Sacrificio di Dio come espiazione e giustificazione di tutti i peccati, per farci riflettere su una verità troppo spesso data per scontata: siamo un popolo di salvati! Per questo non dobbiamo avere paura di dire “Eccomi”, di rispondere Sì, riscoprendo ogni giorno la nostra vocazione che diviene manifesta con il battesimo, di fare esperienza dello Spirito Santo in modo sempre nuovo, fino a comprendere con gli occhi della mente che “Fare la volontà di Dio, non è una schiavitù, un fardello insostenibile, ma è salvezza”.
Nel pomeriggio a sorpresa il saluto del sindaco di Chianciano, Gabriella Ferranti che ha voluto portarci personalmente il benvenuto del comune toscano augurandoci di trascorrere serenamente i giorni del Convegno. A seguire la Celebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Rodolfo Cetoloni vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza che ha amministrato il Sacramento della Confermazione a sette  giovani della Comunità.  Un momento davvero toccante a cui tutti hanno partecipato con gioia. Ricevere la cresima in fondo, è dire Eccomi, è avere coraggio di dire Sì e imprimere in modo indelebile quel sigillo dell’amore di Dio ricevuto nel battesimo. “ Solo la fede e l’amore – ha detto Mons. Cetoloni-ci permettono di vedere Gesù. E l’amore condiviso con un corpo è il vero motore per un annuncio di salvezza all’esterno”. Quindi ci ha fatto riflettere sulla figura di Pietro, in lui si consuma il dissidio tra l’uomo di carne e quello di Spirito. L’uomo che ama il Signore e colui che lo tradisce. Ma anche Pietro di fronte alla misericordia e all’amore di Dio, cede. Si butta! Si fida…e attraverso lui il Signore compie cose grandi. Questo vale per ciascuno di noi, attraverso il dono dello Spirito possiamo contrastare e superare le nostre debolezze e seguire Cristo senza esitazioni.
Nel terzo giorno di Convegno, l’aria dentro e fuori la sala sembrava diversa. C’era un percorso che Dio stava facendo con ognuno di noi che diventava palese, prendeva forma. Il pavimento, il soffitto di quel luogo sono stati attraversati dal rombo potente dello Spirito Santo e Gesù ci ha mostrato quel qualcosa in più che i nostri occhi non vedevano e le nostre orecchie non percepivano. Si stava realizzando la profezia di rivelazione promessa dal Signore come è stato annunciato nel pomeriggio durante la preghiera guidata da alcuni giovani rappresentanti delle varie comunità locali. Il secondo insegnamento sul tema “Il Padre della Gloria vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una più profonda conoscenza di Lui” (Ef 1,17), tenuto da Ciro, uno dei membri del CNS ci ha introdotto proprio in una dimensione diversa della fede. Passare da un Dio immaginato ad un Dio conosciuto, lasciare che tutta la nostra storia filtri dal cuore di Gesù. Ciro, attraverso alcuni esempi biblici come i discepoli di Emmaus, Maria Maddalena, ha sottolineato come nonostante tanti anni di cammino, la nostra conoscenza di Dio resta imperfetta, per questo dobbiamo spingerci a vedere oltre. Per amare Gesù veramente bisogna conoscerlo, non ci si innamora di Gesù sentendone parlare, bisogna incontrarlo! Solo allora riusciremo a passare da un “fare per costrizione, ad un fare per attrazione”. Solo allora riusciremo a vivere un’esperienza simile a quella fatta degli apostoli sul monte  Tabor: l’amore di Dio ci cambia radicalmente, ci trasfigura e ci aiuta a comprendere le cose dello Spirito che prima erano follia. Grande esplosione di gioia per la Santa Messa presieduta da Mons. Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino, padre, amico e fratello della Comunità. Le sue parole ci hanno riempito il cuore, così come l’affetto che egli ha per ciascuno di noi!Don Cesare ha insistito sull’importanza della Comunità, base imprescindibile per diffondere nel mondo l’idea di una nuova civiltà dell’amore. “Fare parte della Comunità- ha detto- è un dono ma anche una responsabilità”. E quindi ha parlato ai giovani, portatori di gioia, come agli anziani depositari di saggezza, sottolineando il ruolo di ciascuno nell’edificazione della Comunità stessa e nell’annuncio del Vangelo. “In questo senso – ha ribadito- l’adesione a Cristo diventa fondamentale, essere di Dio completamente e insieme, come sapeva fare Giovanni Paolo II, per poi insieme con forza abbattere gli steccati, le divisioni, senza mai perdere la speranza. “Se c’è l’amore -ha concluso- c’è la vittoria e la vita vera”.
La sera, come di consueto la rappresentazione sacra messa in scena dai giovani della comunità di Roma, che ha toccato molti cuori e regalato un momento di gioia, di festa e commozione mostrando come si può cambiare vita, come si può nonostante le voci e i rumori del mondo, ascoltare davvero, vedere finalmente!
L’ultimo giorno, abbiamo festeggiato e partecipato alla Beatificazione del nostro amatissimo Papa Giovanni Paolo II, tra applausi, lacrime e ringraziamenti per la sua testimonianza di vita per il suo essersi fatto “uomo tra gli uomini”. Durante la preghiera comunitaria abbiamo ricevuto un nuovo mandato come testimoni di ciò che abbiamo visto udito. Il Signore è venuto a riconfermare la nostra chiamata, ha messo dentro di noi un nuovo desiderio di seguirlo, ha consegnato nelle nostre mani un piccola fiamma, chiedendoci di andare ad incendiare il mondo, ad annunciare a tutti che Lui è il Salvatore potente. Forte ed intensa la preghiera sotto la croce di tutte le comunità locali, chiamate a rinnovare l’unità del corpo e la volontà di agire ed operare per il Signore, dove Egli vorrà condurci.

Prima della Santa Messa, presieduta da Don Angelo Panzetta assistente spirituale della comunità di Pulsano, l’ultimo insegnamento tenuto da Gino, membro del CNS sulla profezia del Convegno: “Lo vedranno coloro ai quali non era stato annunciato e coloro che non ne avevano udito parlare comprenderanno” (Rm 15, 21). Gino ci ha ricordato la predicazione di San Paolo tra i pagani, lo stupore che vedeva dipinto sui volti della gente quando egli parlava di Cristo, scuotendo le coscienze dal torpore, dall’ignoranza, dalla mancanza di Dio. Quindi ha sottolineato l’attualità della profezia e quello che è il nostro compito: “siamo chiamati a fare rumore spiritualmente per svegliare dal male il mondo”. La grazia di Dio in fondo si attiva solo attraverso ciascuno di noi e pur consapevoli delle difficoltà che la testimonianza comporta, dobbiamo osare, senza paura nell’annuncio dell’unica verità: Cristo viene a salvare la tua vita! Quindi ha esortato a non vedere la santità come qualcosa di irraggiungibile ma ad aspirare ad essa nei gesti quotidiani, consapevoli che per comprendere le cose di Dio, bisogna innanzitutto fidarsi di Lui, farsi docili, bisognosi.

Un grazie particolare a tutti coloro che hanno reso possibile questo Convegno, ai fratelli dell’organizzazione, del servizio, del baby parking, della liturgia, dell’accoglienza; tutti coloro che hanno partecipato alla rappresentazione sacra e i fratelli della Corale Nazionale che ha instancabilmente animato e sostenuto tutti i momenti di preghiera, di adorazione, di festa regalandoci la gioia di cantare per il Signore, di percepire e vivere la Gloria di Dio, la potenza dello Spirito Santo!