XXIII Convegno Nazionale: “Figli della Luce”

Apertura con i fuochi d’artificio quest’anno al Palamontepaschi di Chianciano Terme per il nostro XXIII Convegno nazionale sul tema “Il popolo immerso nelle tenebre ha visto una grande luce”. A darci il benvenuto la Corale nazionale e i ragazzi dell’animazione che hanno riscaldato gli animi con canti e balli gioiosi e pieni di Spirito Santo. Prima della  benedizione della sala presieduta da don Matteo Castellina, anche la presentazione ufficiale del nostro CNS, con Francesco Fauci di Sciacca e Sabrina Di Monaco di Campobasso che da quest’anno affiancheranno i cinque membri fondatori. Poi la recita insieme del “Veni Creator Spiritus” e la prima potente preghiera di lode.

A svolgere la relazione per introdurci nella profezia del convegno è stato don Angelo Panzetta che ci ha spiegato come vivere concretamente questo passaggio dalle tenebre alla luce. Conversione, ecco la parola chiave, ma anche adeguare il nostro vissuto al regno di Dio, accettare dentro di noi l’annuncio del Suo regno che viene. E poi cambiare cuore. Cambiare modo di pensare, cambiare le azioni. “Siamo qui oggi – ha detto don Angelo – per un motivo nuovo, camminare dietro Dio, fare un’esperienza di luce e trovare il percorso luminoso che Dio ha scelto per noi, e ancora per liberarci da ogni schiavitù”. La Comunità, ha proseguito è il luogo privilegiato della conversione: è qui che si diventa “figli della luce”, come il titolo del canto scritto per questo convegno. Prima della Santa messa presieduta dal nostro Assistente nazionale, don Marco Vianello, la tradizionale processione delle lampade, con la coreografia delle bandiere. Una lampada per ogni città, luogo, anche piccolo paese in cui la Comunità è presente, e quest’anno c’era pure Joel, in rappresentanza della appena nata comunità Gesù Ama di Santo Domingo. Durante la messa anche la prima comunione di otto nostri bambini: un momento di festa davvero commovente, vissuto insieme, in cui don Marco ci ha ricordato l’importanza di imparare ad essere servi umili ma anche audaci, compagni di Gesù nel condividere il Pane con ogni nostro fratello. A chiusura del primo giorno sono arrivate le lettere di mons. Giancarlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso- Boiano e di mons. Cesare Nosiglia (leggi l’integrale) arcivescovo di Torino che non potendo essere con noi, ci hanno inviato la loro benedizione; immancabile infine il saluto affettuoso del sindaco Chianciano Terme, Andrea Marchetti, che ci ha ringraziato per la nostra presenza nel comune toscano.

Denso e fortemente vissuto il programma del 1 Maggio che si è aperto con la relazione di Laura, membro del CNS sul tema “Imporranno le mani ai malati e questi guariranno”. Laura ci ha aiutato anche attraverso la voce di Papa Francesco e la lettura dei documenti di Malines, architrave di tutto il Rinnovamento Carismatico Cattolico, a capire cosa ci sia dietro il gesto dell’imposizione delle mani. Toccare, ha detto Laura, vuol dire amare innanzitutto e le mani sono lo strumento con cui Dio si rende visibile e attraverso cui compie opere prodigiose. “Gesù, come narra il Vangelo ha toccato il lebbroso, impuro e reietto dalla società del tempo, rompendo tutti gli schemi della legge giudaica. Lo ha toccato prima di guarirlo”. Da Laura anche l’invito ad  esercitare i doni e i carismi che il Signore ha dato al Rinnovamento Carismatico, per non perdere l’autenticità della chiamata e non ingabbiare lo Spirito. Travolgente la preghiera che ne è seguita: Gesù ha guarito tutte le nostre infermità, regalandoci una esperienza totale e radicale di guarigione e salvezza tangibile non solo da paure, ansie, tormenti dell’anima ma da malattie che invalidano il corpo. Sulla stessa linea, nel pomeriggio l’adorazione eucaristica presieduta da Don Carmelo La Magra che ha portato il Santissimo Sacramento in processione nella sala. Decine di fratelli, vedendo Gesù Eucarestia, passare tra la folla, hanno chiesto e ottenuto guarigioni e liberazioni che poi sono state testimoniate. A conclusione del secondo giorno la messa presieduta dal nostro amato mons. Matteo Zuppi vescovo ausiliare per il settore centro della diocesi di Roma. Nell’omelia, prendendo anche spunto dalle letture del giorno mons. Zuppi ci ha invitato ad avere il coraggio di portare Cristo nelle periferie, soprattutto quelle più buie: “la luce – ha affermato – si accende tutte le volte che facciamo accoglienza, tutte le volte che apriamo qualche porta; si irradia e infiamma i cuori ogni volta che evangelizziamo, oltre ad ogni volta che incontrandoci come Comunità riviviamo la preghiera l’Effusione dello Spirito Santo”. La nostra forza – ha aggiunto – è annunciare ma anche mettere in pratica, perciò non bisogna mai cadere nell’indifferenza. Se il cuore è acceso si percepisce anche negli occhi e allora bisogna avere il coraggio che hanno i martiri, non essere tiepidi. Voler bene, come solo gli uomini “luminosi” sanno fare. No invece all’individualismo che lacera il mondo di oggi, che accende tante luci ma spegne quella del cuore. Forte anche il messaggio che hanno voluto darci i nostri bambini con lo spettacolo serale e le loro testimonianze, raccontate con semplicità e purezza.

Il terzo giorno di convegno si è aperto con la preghiera comunitaria soprattutto per i nuovi, per tutti quei fratelli che non hanno ancora ricevuto l’Effusione dello Spirito Santo ma è stata anche un momento di liberazione per tutti noi da catene antiche. Subito dopo la Santa messa presieduta da mons. Giuseppe Marciante vescovo ausiliare per il settore est della diocesi di  Roma. Mons. Marciante ci ha voluto ribadire quanto il Rinnovamento Carismatico sia presenza viva nella Chiesa, che non si ferma ai “soliti” cristiani ma sa andare oltre e ha rimarcato la grande aspirazione di questa nostra realtà a voler comunicare a tutti il Vangelo. “Siate uniti a Cristo e alla Chiesa di cui siete espressione forte e indelebile” – ha detto mons. Marciante, esortandoci ancora ad avere la certezza della fede per poter essere luce che non solo illumina ma converte e attrae i cuori dei lontani. Pomeriggio di fuoco, con la preghiera fortissima animata dai rappresentanti dei giovani di tutte le comunità sparse sul territorio nazionale; poi l’insegnamento di Ciro, membro del CNS dal titolo: “vogliamo venire con voi perché abbiamo compreso che Dio è con voi”. Ciro ha riflettuto su quelle che sono le caratteristiche dei veri evangelizzatori: la testimonianza concreta e l’armonia d’amore che circola tra noi ed è capace di toccare gli altri, ma anche la comunicazione efficace dello Spirito: quella che tocca il cuore e lo trafigge. Infine la gioia missionaria perché un cristiano triste, non è credibile, non sa comunicare la luce del Risorto.

Ultimo giorno con la Santa messa presieduta da mons. Stefano Manetti, vescovo della diocesi di Montepulciano- Chiusi – Pienza e il conferimento del sacramento della Confermazione ad alcuni ragazzi della Comunità. Un’esplosione di grazia la preghiera che l’ha preceduta con una radicale purificazione dei cuori, attraverso l’acqua della vita e la promessa di Dio di allargare i confini fisici e spirituali della nostra realtà e dunque il mandato in nuove terre di missione.